giovedì 6 settembre 2018

Intervista in chiave punk | The Twinkles

Attivi da oltre 20 anni eccoli con un nuovo album. Wasabidress non poteva che fare due chiacchiere con loro. 

Signori e signori ecco a voi i The Twinkles, sempre adorni del loro puro punk rock di marca settantina.

I The Twinkles e l'uscita di un album punk rock nel 2018, così anacronistica come cosa da essere veramente un atto punk: cosa trovate ancora nella scena punk rock rispetto a quando avete iniziato, se non andiamo errati, 22 anni fa?

Hai totalmente ragione, l’uscita di “We come along” è un atto punk nel 2018. Credo che la scena oggi sia ancora buona e ci siano nuove e valide band che si sbattono a mille. L’unica differenza rispetto a fine anni 90 è che non ci sono gruppi mainstream di “moda” come era allora, vedi Green Day o Offspring. Manca il traino che c’era all’epoca ma non importa, avanti tutta come appunto recita il nostro brano “We come along”.

Suonate in lungo e in largo tra Italia ed estero, cosa trovate di diverso tra le varie realtà in cui avete suonato? Intendiamo come accoglienza, professionalità, pubblico, cibo, groupies...

Purtroppo devo dire che il nord Europa, Germania in primis, è avanti anni luce rispetto all’Italia proprio in riferimento ai punti che hai elencato: accoglienza, professionalità, pubblico, cibo. Le band sono considerate protagoniste, non come arredamento. Ahimè, le groupies ormai non esistono più.

Il vostro nuovo album si chiama "We come along"... cosa nasconde questa scelta?

Il brano/video “We Come Along” contiene un messaggio che vogliamo diffondere il più possibile: “Spazio e possibilità di suonare a chi crea musica propria”. 

Oggi il musicista, quello vero che crea musica propria, si trova in grandissima difficoltà per trovare date live alla propria band, visto l’enorme proliferare di cover e tribute band. Nonostante questa triste realtà non bisogna demotivarsi ma serve una forte determinazione perché l’arte e la qualità prima o poi vincono sempre.

Il primo brano, "Ludwig the punk" , riprende i clichè del suonare punk: Sid Vicius strapazzò My Way, voi non vi tirate indietro e andate a prendere niente di meno che la sinfonia 5 di Beethoven, citando però all'inizio la celebre "toccata e fuga in re minore" di Bach: non venite a dirci che siete fan della classica che non ce la beviamo, quindi raccontateci chi è che ha proposto questo brano e perchè.

Dal secondo album “Belle Epoque” abbiamo voluto inserire una intro come prima song. Su “Belle Epoque” è toccato a “Zorba the punk” perché in quel periodo avevo ascoltato una versione di “Zorba il greco” fatta dai Gipsy Kings ed ero rimasto impressionato, un lavoro di chitarre acustiche e buzuki favoloso!!

Poi con il terzo album “We come along” invece ha avuto un flash con la quinta sinfonia di Beethoven. L’inserimento all’inizio della “toccata e fuga in re minore” è stato un “mix” naturale. Probabilmente mi è venuto in mente l’inizio di “21st Century Boy” dei Sigue Sigue Sputnik, grandissimi nella rielaborazione di opere classiche. 

Come nascono i vostri video? Chi l'autore/regista che li pensa e vi aiuta a metterli in scena?

I nostri video nascono dai testi delle nostre canzoni che hanno una o più storie. Le nostre idee vengono poi discusse con il regista che porta anche le sue e si crea la sceneggiatura del video. La cosa bella è che durante le riprese a volta nascono scene che non erano previste, vedi la parte finale del video “C’est la vie” in cui noi spingiamo il maggiolone giallo. La macchina si era veramente spenta e non partiva più, da qui l’idea di fare questa scena, fantastico!!

Come nascono le idee per i vostri video? 

Le idee per i nostri video nascono dai testi dei nostri brani, le scene hanno quasi sempre un riferimento a ciò che è scritto nelle canzoni.

Cosa fanno di solito i martedì i The Twinkles?

Abbiamo varie attività tra cui prove, sport ed anche della sana attività di divanaggio/relax.

Come è nato questo disco e cosa si porta dentro?

Il nuovo album è stato pensato fin dal 2009 quando abbiamo prodotto un mini ep di 4 brani per cercare un’etichetta discografica. La registrazione era fatta in casa, di conseguenza non c’è stato interesse per la nostra proposta, così abbiamo deciso di fare un po’ di live e di entrare immediatamente in studio. Ci siamo impegnanti moltissimo, siamo stati attenti a tutti i dettagli ed il risultato ci soddisfa a mille.

I The Twinkles in tour....

pt1: come organizzate le trasferte lunghe? Partite-suonate-rientrate o vi concedete qualche giro turistico?

Se possiamo quando suoniamo all’estero prendiamo l’aereo, dipende sempre da vari fattori organizzativi. Di solito partiamo, suoniamo e torniamo. Capita poche volte di avere il tempo di fare qualche giro turistico, accade quando il giorno del ritorno magari il volo aereo è alla sera.

pt2: Chi è il più perfezionista sul palco?

Tutti, siamo molto attenti che la strumentazione sia tutta a posto in modo che non succedano scazzi durante il live.

pt3: Raccontateci il live più punk di tutti questi anni di carriera

Ci sono diversi nostri live molto punk in tutti questi anni di carriera. I più punk sono stati sicuramente:

26/12/1998 @ Birreria “On The Road” di Borghetto di San Martino di Lupari (PD),

14/10/2001 @ Piazza Giorgione, Castelfranco Veneto (TV)

16/04/2006 @ Randal Club, Bratislava 

Ma ce ne sono tanti altri che ci hanno dato grossissime soddisfazioni.


Prossime date e dove trovarvi:

26/10/2018 
@ Venster 99, Stadtbahnbögen 99, Vienna (Austria)

27/10/2018 

02/11/2018 
@ La Stazionetta, Castelfranco V. (TV)

16/11/2018 
@ Bürgerhaus Glockenbachwerkstatt, Blumenstr. 7, 80331 Munchen (Germany)


....ora passiamo al wasabidress

- Attualmente una nostra canzone molto importante è “We come along” per la situazione in cui stiamo vivendo noi e tutte le band che fanno musica propria.

- La nostra ricetta potrebbe essere una pasta aglio, olio e peperoncino - speziata a mille.

- Per quanto riguarda il viaggio pensiamo ad un posto dove non abbiamo ancora suonato, guardiamo al futuro e sogniamo nuove ed esilaranti avventure!



Intervista scritta da Roberto Panighi, a cura di Federica Marta Puglisi
con la preziosa collaborazione di Frank Lavorino, Blob Agency - Bologna.

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