- Chi è Daniel Mendoza?
Una persona che un giorno è stata rapita dalla musica rap.
Sono cresciuto in periferia, borgata Romanina nello specifico. Quelle vie (oggi purtroppo note alle cronache) hanno sempre offerto poco.
In adolescenza si respirava un aria di isolamento e il rap mi ha dato un nuovo nome ma soprattutto una motivazione.
- Com'è iniziata la tua vita da rapper?
Quando ti avvicini come ascoltatore ad un genere che all'epoca era considerato nuovo, il passo successivo di "provarci" è breve. Con qualche amico di zona abbiamo iniziato a scrivere le prime rime studiando chi ci aveva preceduto negli States e in Italia.
Prima di incidere qualcosa ho fatto tantissimi live passando da situazioni da 1000 persone a bettole con 5 cristiani che ti guardavano come fossi un alieno. Negli anni mi sono completato avendo la fortuna di fare un'infinità di esperienze.
Collaborando e confrontandomi con tantissimi artisti e musicisti che mi hanno arricchito nel tempo. Iniziando ero più sognatore, ora sono più razionale. Molto è cambiato ma sono ancora qui. Sono un sopravvissuto.