venerdì 28 agosto 2020

Here Dead He Lies dei BRNS

Nato come duo sperimentale nel 2010, da Tim Philippe e Antoine Meersseman, la formazione belga diventa ben presto un quartetto di polistrumentisti. 


BRNS, da pronunciare letteralmente Brains, é attualmente composta da quattro eterogenei ed affascinati cervelli di insaziabile creatività.



Solo sette brani per Wounded, di una coerenza inaudita, che aprono e chiudono il cerchio di una band che potrà solo che proporci qualcosa di interessante in futuro.



Si destreggiano, rimbalzando da cori punk a gregoriane unioni, spiazzando l'ascolto più concentrato.

Tra le eteree sonorità delle tastiere lo-fi, si alternano distorsioni ultra riverberate, e le chitarre, restano sempre a pieno sostegno di percussioni tribali. Si muovono così, insieme ad echi singhiozzanti, in un ambiente tra il prog e il pop-industrial


Una ricerca decisamente raffinata e molto estrosa che esplode nella sua totalità in Here Dead He Lies.

Sotto il marchio francese Naïve queste ritmiche eclettiche si stanno espandendo in tutto l'ambiente europeo, riempiendo, in un totale e dichiarato sold out, persino Tallin, al Positivus Festival & ILY Records esitlevad.


"Here Dead He Lies dei BRNS"
Scritto da Federica Marta Puglisi, Naifer



Il Wasabi Dress di "Here Dead He Lies":



A Tallin i palazzi sovietici dall'aspetto polveroso nascondono splendidi appartamenti di design,  il centro storico medievale patrimonio dell'Unesco è servito dal wifi gratuito, il quartiere di Kalamaja con le sue case in legno colorato ospita un Museo del Mare dall'architettura postmoderna.
L'Estonia è una nazione giovanissima, indipendente dal 1991, e lo si percepisce ovunque; si respira entusiasmo, creatività, voglia di esprimersi.
Il centro storico che si sviluppa dietro il porto e sulla collina di Toompea è indiscutibilmente splendido, anche se molto turistico e così ben restaurato da sembrare finto. Il belvedere Kohtu Platform a pochi metri dalla Cattedrale Ortodossa è uno dei punti migliori per scattare una panoramica della città.
Per un pranzo veloce ed economico in un ambiente rilassato, Koogel Moogel (Toom-Kooli tn 13, Tallinn) è la scelta giusta: si tratta di un locale ricavato in un teatro ed arredato come il soggiorno di una casa, ha un soppalco dove i bambini possono giocare e piatti serviti con cura.
A Kalamaja, l'atmosfera è completamente diversa; appena in disparte rispetto al centro storico, è un quartiere dall'anima popolare ma romantica con le sue case in legno colorato che al tramonto sembrano uscire da una fiaba dei fratelli Grimm.
Percorrendo il Kalamaja Park verso il Baltico ci si trova di fronte il Museo del Mare, tre hangar militari in cemento grezzo riconvertiti in una struttura interattiva che racconta la storia della navigazione in modo accattivante all'interno di uno spazio dal design imperdibile.  
Kalamaja è anche il quartiere ideale per una cena in uno dei tantissimi ristoranti boho-chic come Sesoon oppure F-Hoone.
Tallin ha sviluppato anche una parte moderna molto distante dallo stereotipo di Ex Repubblica Sovietica, con una rete di trasporti pubblici perfettamente funzionale, bei negozi, locali, architettura contemporanea, una rete wifi gratuita disponibile in tutta la città.

Una curiosità: Skype, la start up che ha rivoluzionato il mondo del Voip, è nata a Tallin.




Ricetta - Salmone affumicato a caldo

Ingredienti:
2 filetti di salmone (da almeno 500 g di ottima qualità)
zucchero di canna
sale
pepe
aneto
buccia grattugiata di un limone
barbecue con coperchio
carbonella
scaglie di legno per affumicatura*

 *nei negozi di casalinghi/arredo da giardino

Il giorno prima della cottura mettere i filetti di salmone in una teglia, spalmarli con una miscela di zucchero di canna, sale, pepe, aneto, buccia di limone. Coprirli con della pellicola e metterli in frigo. Accendere il fuoco e attendere che il carbone sia grigio all'esterno. Spargere metà delle scaglie di legno per affumicatura sul carbone. Mettere una bacinella in alluminio con dell'acqua sul lato del braciere accanto alla carbonella e posizionare la griglia per la cottura. Togliere la miscela di zucchero e spezie dal salmone, mettere i filetti con la pelle rivolta verso il basso sulla griglia. Chiudere il coperchio del barbecue ed affumicare per 10 minuti, poi aggiungere le restanti scaglie di legno e proseguire la cottura per altri 10 minuti circa a seconda dello spessore dei filetti, facendo attenzione a non cuocerli troppo. Trasferire il salmone su un piatto, coprirlo con della carta stagnola e lasciare riposare per 10 minuti. Servire tiepido o freddo con un'insalata di patate novelle e panna acida.


"Tallin" e "Salmone affumicato a caldo"
Scritto da Laura Ferloni, Naifer




"La musica è una rivelazione più profonda 
di ogni saggezza e filosofia."


Ludwig van Beethoven, 1810

mercoledì 22 luglio 2020

Stasera non esco, vado in Germania


Per proseguire il nostro giro del mondo nelle pellicole "di nicchia"; stasera andremo in:

Germania
→ VI PRESENTO TONI ERDMANN
Film di Maren Ade del 2016.


✭✭✭✭
Una commedia da vedere. Divertente, impertinente, ironica, sfrontata e piena d'amore.

*Film disponibile su iTunes

mercoledì 17 giugno 2020

La sopravvivenza di Agnese al Coronavirus

In questo periodo surreale che stiamo vivendo é difficile parlare di canzoni, film, serie tv, libri... E’ davvero complesso liberare la mente e farla fluttuare in piena libertà. Siamo un po’ incastrati come un sorriso dietro la mascherina. Per questo noi di wasabidress abbiamo voluto raccontarvi una storia vera. La storia di Agnese. 

Un’incredibile fotografa di 38 anni che lo scorso 4 marzo si é ammalata di Coronavirus.

Vogliamo rendere omaggio al suo buio e alla sua luce, vogliamo dedicarle del tempo. Vogliamo ascoltarla mentre racconta quel dolore terribile che ha dovuto sopportare. Vogliamo dare a voce a lei a nome di tutte quelle persone che hanno dovuto vivere questo incubo.

Scoprirete quanto la vita ama farsi spazio tra le insidie. Già, a volte, è proprio toccando l’abisso più cupo che è possibile rinascere. E Agnese é sulla buona strada.


Ciao Agnese, prima di tutto vorrei che ti presentassi.




Ciao. Mi chiamo Agnese, in arte Starlet_eyesho 38 anni e sono della provincia di Milano. 

Ho iniziato a fotografare molti anni fa, in maniera molto istintiva; la macchina fotografica è sempre stata la mia penna, il mio mezzo di trasporto, la mia frase mancata. Dentro ogni foto c'è tutto, e non c'è bisogno di spiegarlo.

Fino a marzo, nei miei scatti ho sempre ricercato il movimento verso qualcosa, dei punti di vista inediti e delle espressioni spontanee. Tutte le foto hanno una mia impronta ben visibile ma le stesse sono anche sempre state il mio diario segreto. Ho raccontato il mio movimento, il mio moto verso il non so cosa, gli arrivi e le ripartenze, i miei sorrisi riflessi. In pratica nelle mie foto c'e il disordine dell'effetto combinato delle mie stagioni, che hanno sempre ruotato attorno alla mia natura, senza mai però abbracciarla.

Quando il Coronavirus é brutalmente entrato nella tua vita?


Mi sono ammalata di Covid il 4 Marzo. Posso senz'altro dirti che questo è stato l'evento più traumatico della mia vita. Ho vissuto per giorni, settimane, una tragedia personale e famigliare. E piccola premessa... sono sempre stata in ottima salute.

Non ho parlato quasi con nessuno di quello che ho passato fino ad ora, sono rimasta più di tre mesi senza dire una parola a riguardo, ma credo sia giunto il momento di raccontare. Perché raccontare é importante.

Quali sono stati i primi sintomi? E cos’é successo dopo?

I primi sintomi sono stati quelli di cui tutti hanno parlato: febbre alta, tosse, dolori muscolari. Sin dall'inizio ho capito di non avere una normale influenza, ma non immaginavo di certo come sarebbero andate le cose. 

martedì 3 marzo 2020

Nuovo singolo! Nuova intervista per I PIXEL

Ebbene sì. Il nuovo singolo dei PIXEL é pronto per essere ascoltato!





Ed ora... due chiacchiere con questi ragazzi.

Prima del video, parliamo del brano: molto più pop rispetto al vostro sound a cui siamo abituati. Svolta stilistica, provocazione o ispirazione?
Abbiamo sempre apprezzato gli artisti che riescono a reinventarsi mantenendo una linea coi lavori pubblicati in precedenza, senza stravolgere il proprio sound. Per questo motivo abbiamo voluto portare un po’ d’aria fresca in quello che facciamo, introducendo strumenti e soluzioni musicali che fino ad ora avevamo escluso perché secondo noi non rientravano nello stile dei Pixel.




Sul video non abbiamo dubbi, é molto provocatorio. Raccontateci cosa vedrà chi lo andrà a cliccare.
Una band un po’ svogliata in tenuta da Arancia Meccanica e un gruppo di persone vestite da scappati di casa che si alternano in karaoke assurdi e situazioni improbabili, sulle note della canzone più catchy dell’anno.
Scherziamo (in parte), ma la combinazione canzone/video è sicuramente una delle cose di cui andiamo più fieri fra quelle che abbiamo fatto finora.



Chi è il regista e come vi siete conosciuti?
I registi sono Leo James Manzini e Greta Donati, che insieme gestiscono Madora Vision. Con loro avevamo già realizzato altri due video (quelli per “Non Importa Se Sto Morendo Se ad Uccidermi Sei Tu” e “Fine della Fiera”), e ci siamo sempre trovati bene, per cui quando è arrivato il momento di scegliere i registi di questo video, non abbiamo avuto dubbi.

Gli avete lasciato libero campo o avete date qualche indicazione?
L’unica indicazione vera e propria è arrivata da Andrea, che per il video voleva un’atmosfera lynchiana, scene consapevolmente scollegate fra loro che creassero un forte impatto visivo sullo spettatore. Da qui, è nata poi tutta la storyline, dettata molto anche dalla location che abbiamo scelto: Villa Pratola, una reggia nella provincia di La Spezia, a pochi passi dalla nostra sala prove.
C’è stato anche un riferimento a un altro video musicale, ma lasciamo che siano gli altri a scovarlo.


Un po' di backstage: chi sono gli attori a parte voi?
Gli attori sono tutte persone del posto che in un modo o nell’altro abbiamo incrociato grazie alle nostre attività col gruppo: Paride, il ragazzo che fa il karaoke, era un compagno di classe di Marco (batterista del gruppo) e l’abbiamo conosciuto quest’estate dopo un nostro concerto. Ci ha subito impressionato, e avevamo già deciso che l’avremmo tirato dentro nel nostro prossimo video. Gli altri sono Irene (anche lei bravissima videomaker), Camilla e Tiziano, che si sono rivelati tutti ottimi nelle loro parti.

Cosa interpretano o meglio cosa simboleggiano?
A dire il vero, non abbiamo voluto dare a nessuno dei personaggi un secondo significato: con queste immagini volevamo semplicemente creare qualcosa d’assurdo e d’impatto al tempo stesso. I registi hanno dato una parte ben specifica a ogni personaggio presente nel video, questo sì, ma dietro le caratterizzazioni non c’è nessun rimando ad altri significati.

In quanto tempo lo avete realizzato?
Il video è stato girato in una singola giornata, inclusi i preparativi della villa. Abbiamo iniziato con le scene del party e del karaoke, il pomeriggio abbiamo girato quelle esterne e la sera le riprese di gruppo. I ragazzi di Madora Vision sono super organizzati, e sapevamo che avrebbero gestito al meglio le tempistiche.

Regalateci qualche news: prossime date live e diteci se avete qualcosa di nuovo che bolle in pentola.
Dopo aver registrato una parte dell'album in studio a settembre, ci siamo resi autonomi e abbiamo continuato a registrare il nuovo materiale nel nostro piccolo studio personale, ispirati da alcuni artisti indipendenti che usano la stessa tecnica. Siamo a buon punto con le registrazioni, e davvero soddisfatti di quello che sta venendo fuori: avevamo bisogno di essere più liberi, per esempio di andare alle 3 di notte a registrare una parte che il giorno prima non è stata finita. E si sa che di notte la creatività scorre di più nelle vene.



"Fuori di Me", è il primo singolo del nuovo album, a cui seguiranno altre canzoni che anticiperanno il disco. Insieme alla nostra nuova etichetta, Phonarchia Dischi, e altre realtà che ci danno una mano, Meno Warehouse e Sponge House Booking, abbiamo intenzione di portare questo nuovo lavoro in giro ancora più di prima. Sarà tutto pronto nei prossimi mesi, e non vediamo l'ora.

Intervista scritta da Roberto Panighi, a cura di Federica Marta Puglisi