"...Potente ma allo stesso tempo ballabile e diretto, il disco d'esordio della band bergamasca è uno spaccato di quotidianità, volutamente esasperato da testi ironici e taglienti in cui sonorità tipicamente rock si intrecciano a partiture pop ed influenze elettroniche."
Lunga ed articolata intervista ai Noir and The Dirty Crayons.
Paratecnicolor: Nome enigmatico per un album che svaria facendo surf tra colori musicali ed altri. Raccontateci cosa ti è frullato in testa in fase creativa
Paratechnicolor è un disco nato in circa un anno e mezzo di lavoro, racchiude, in sostanza la descrizione di un periodo della mia vita particolarmente complesso.Questa complessità si riflette, naturalmente, in ogni aspetto di questo disco, dal sound, alle grafiche.
Come hai sottolineato, quest’album fa surf tra varie sfaccettature e colori, a partire dal titolo stesso, che nasce da una domanda, “le paranoie, te le fai a colori o in bianco e nero?” Le mie sono a colori. Tutto nasce da questa frase, il “core” creativo dell’intero album è racchiuso li dentro.
Paratechnicolor puo’ essere visto, ed ascoltato, come un viaggio dentro uno spaccato di vita quotidiana di una generazione che è stata tradita, da tutto e da tutti.
Faccio parte di quella generazione che, forse, più delle altre, è sopravvissuta a se stessa, ai propri eccessi, ai propri problemi. A mio avviso, questo si sente all’interno di ogni singolo brano di questo lavoro,
Nostro personalissimo parere - in questo c'è un sound rock elettro che troppo presto si è perso nei primi anni 90 e che poteva essere un bel marchio di fabbrica per una rinascita di originalità tutta nostrana. È un caso che hai composto I brani con questo sound oppure possiamo stare tranquilli e sperare che si ritorni a respirare quest'aria deliziosa anche nei prossimi vostri lavori?
Nulla è casuale in questo lavoro. Tutto è stato studiato, intervenendo in modo quasi ossessivo sui dettagli.
Ho passato mesi a studiare,