martedì 20 gennaio 2015

Scordando le atmosfere ovattate del Nord

Nata a Copenaghen, Agnes Obel, austera e composta in apparenza, si rivela essere un animo fragile e suadente, con un'intensità espressiva sostenuta dalle costruzioni precise delle sue melodie e dai suoi testi essenziali.

Propone in una nuova veste un pop pianistico-cameristico che emerge dalla massa per il suo velo fortemente melodrammatico.

Il suo esordio "Philharmonics" uscito il 4 ottobre 2010, in Danimarca ha ottenuto cinque volte il disco di platino. "Riverside" uno dei maggiori successi di questo album, scalò le classifiche come colonna sonora del film Submarino di Thomas Vinterberg tratto dal libro di Jonas T. Bengtsson.

"Aventine" il suo secondo album è una forte conferma del precedente successo; un album coerente con il primo arricchito da nuovi strumenti, nuovi suoni. Pubblicato su Play It Again Sam, distribuzione Self, e registrato presso i Chalk Wood Studios di Berlino.

Più che l’ennesimo nuovo fenomeno musicale del nord Europa, Agnes Obel possiamo definirla esponente di quella scia di artisti che tenta di fondere la musica classica con le atmosfere dell’elettronica. Un Pop post-moderno, di grande impatto emotivo ed immensa atmosfera.

“Ho registrato tutti gli strumenti posizionati vicinissimi fra loro, e così i microfoni: tutto in una piccola stanza, con le voci qui, il pianoforte qui – tutto molto vicino. Sono riuscita ad ottenere qualcosa che sembra grande con questi pochi strumenti”. Forse è proprio qui il segreto che trasporta la musica cameristica in ambienti trasognanti.

“The Curse” è la dimostrazione tangibile di come le intenzioni siano di ottima fattura, di come questa magica voce femminile riesca a tenere a bada uno spettro inquietante nel recinto armonico delle sua formazione classica. 

Scritto da Federica Marta Puglisi, NaiFer



Il Wasabi Dress di "The Course":


Submarino, Jonas T. Bengtsson

"Non gli ho mai parlato degli istituti. Di mia madre, che ci ha riuniti, ma che é scomparsa. Dei miei fratelli, di quello che ha un nome che non uso quasi mai, e di quello che un nome non l'ha mai avuto".

Duro, tagliente e cattivo. Il realismo quasi documentaristico spiazza chi si aspetta le atmosfere ovattate del nord.

Submarino é la storia della sconfitta e dell'immobilità di due fratelli, uno cocainomane e vedovo con un figlio piccolo e l'altro alcolista appena uscito di prigione.

Quello che lega i due personaggi é il ricordo sfuocato ma doloroso della morte del loro fratellino ancora neonato, accaduta per incuria in una situazione di degrado che ha caratterizzato la loro infanzia e messo le basi per il loro futuro. 

Nørrebro, uno dei quartieri periferici di Copenhagen, é il centro dell'azione; tra immigrati di origini balcaniche, pusher, prostitute ed edifici occupati, Nick e suo fratello si trovano e si perdono continuamente come se il loro legame fosse un vincolo e una zavorra in un mondo ostile che premia solo chi riesce con la violenza a sottomettere gli altri. 

I due sopravvivono, assuefatti alla loro condizione di precarietà senza avere mai la forza di cambiare prospettiva e di varcare il muro che separa la Danimarca da cartolina dall'inferno in cui sono cresciuti.

Jonas T. Bengtsson risparmia ogni giudizio morale; mette in sequenza fatti, persone, luoghi, senza identificare mai il responsabile della disfatta dei personaggi. 

La società? Il momento storico? 
La madre alcolizzata? 
Forse semplicemente il nichilismo dei due fratelli. 

Il ritratto freddo e spietato di una Copenaghen fatta di una disperazione che potrebbe essere quella di qualsiasi periferia, con Tivoli e la Sirenetta appena dietro l'angolo.

Scritto da Laura Ferloni, NaiFer



“Gammeldags æblekage”
Torta di mele danese all’antica: pronta in 8 minuti e senza forno.



Ingredienti (suddivisi per strati): 



- 2/3 mele grandi (300/400 gr al netto degli scarti)

- 2 cucchiai d’acqua

- 100 gr zucchero bianco o di canna
- 1 limone
- cannella
————
- 80 gr pangrattato
- 50 gr zucchero bianco
- 50 burro
- 80 gr biscotti secchi
————
- 200 ml panna
- 2 cucchiai zucchero
- cannella per guarnire 


Si tratta di un dolce povero, a basso costo e preparato con pochissimi ingredienti. È una torta non torta dato che non richiede l’uso del forno, non ha la forma di una torta ed è in pratica un dolce al cucchiaio.  La ricetta originale prevede di aggiungere come guarnizione dei Macaroon sbriciolati, biscotti molto simili ai nostri amaretti. In mancanza di questi, tuttavia, vanno benissimo anche i biscotti secchi. 

Procedimento: 
Cuocete per circa 10 minuti le mele tagliate a cubetti con il succo di 1 limone, la scorza, 100 gr di zucchero e 2 cucchiai d’acqua . Appena cotte aggiungere un pizzico di cannella, e lasciare raffreddare un attimo. Nel frattempo che le mele cuociono, in un pentolino sciogliere i 50 gr di burro con i 50 gr di zucchero del secondo dosaggio, quando sono sciolti aggiungere il pangrattato, mescolare bene, sempre sul fuoco, per circa 2-3 minuti, finchè il pangrattato non diventa leggermente dorato. Spengere e mettere da parte. Sbriciolare i biscotti con le mani, oppure pestarli con un batticarne, ma lasciarli grossolani. Montare la panna con i 2 cucchiai di zucchero a consistenza semimontata. 

Impiattamento: 
In una tazza mettere le mele, poi il crumble croccante di pangrattato, poi i biscotti sbriciolati, infine la panna semimontata e spolverizzare di cannella con le dita (come per mettere il sale) sopra per guarnire.

Scritto da Laura Baschirotto, NaiFer






"Non è mica la morte che importa, 
è la tristezza, è la malinconia. 
Lo stupore. 
Le poche buone persone che piangono nella notte. 
La poca buona gente."

Charles Bukowski, Storie di ordinaria follia, 1972










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