venerdì 29 marzo 2019

SPECIAL - L'arte di giocare di Toshiko Horiuchi


"A creative playground is only half a creative space; it's also a creative attitude."
Jay Beckwith


Toshiko Horiuchi nasce come artista tessile nella scena culturale Giapponese degli anni '60. In quel primo periodo le sue opere sono indubbiamente innovative, suggestive e d'impatto, ma la svolta nel suo lavoro arriva inaspettatamente quando dei bambini chiedono di poter usare una sua realizzazione esposta in una galleria. 

Toshiko cambia radicalmente prospettiva. La sua arte non é più solo concettuale e fine a sé stessa ma diventa fruibile, interattiva e giocabile; la palette dei colori utilizzati passa dai toni neutri, evanescenti, ad un'esplosione di colori che ricorda Gaudì e le moschee del Medio Oriente. 

Non espone più nelle gallerie, ma crea dei veri e propri mondi in cui i bambini possono muoversi liberamente, esplorare e azzardare scalate sorprendenti. 
I suoi playscapes, termine coniato proprio per definire il concetto di paesaggio in cui giocare, si presentano come gigantesche ragnatele multicolori da cui spesso pendono dei fili che terminano in una goccia da cavalcare, sui cui poter dondolare o arrampicarsi. 

L'arte diventa il metodo di realizzazione e non più lo scopo del lavoro. Il filo di nylon, rigorosamente lavorato ad uncinetto da Toshiko, é la materia con cui la creazione prende forme fantastiche dando vita ad ambienti tessili interattivi.

Quando l'arte esce dalle gallerie non puo' che moltiplicare la sua forza espressiva e i bambini, così sensibili al bello, riescono ad appropriarsene naturalmente.


 Scritto da Laura Ferloni
  

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