venerdì 27 ottobre 2017

SPECIAL - Raccoglie le lacrime in una fiala



Cos'è una lacrima, se non la materializzazione di un ricordo? Ma le lacrime, come i ricordi, sono effimere. 


Tomoko Hayashi, artista multidisciplinare e designer Giapponese, attraverso il suo progetto Tear Mirror, raccoglie storie di gente comune, racconti che riportano alla memoria momenti dolorosi, attimi di felicità assoluta, rimpianti, istanti di tenerezza. Mentre le storie prendono vita e si dispiegano leggere come aeroplani di carta o talmente grevi da smorzare la luce, le lacrime fluiscono e Tomoko le imprigiona in una fiala. 


Dal 2011 la designer Giapponese colleziona le storie all'origine delle lacrime per creare un nuovo tipo di esperienza multisensoriale che possa essere condivisa; le lacrime, dopo essere state raccolte, vengono cristallizzate con zucchero e colori che rappresentano le emozioni raccolte per diventare le tradizionali caramelle giapponesi Kohaku, dei prismi che ricordano l'ambra, poi montate per creare collane, bracciali, orecchini.



Tutti i sensi sono sollecitati, la condivisione dell'esperienza è resa facile dalla fisicità che acquisisce il racconto. Il pianto esce dalla dimensione privata per essere accolto, abbracciato, ascoltato. 

Il liquido misterioso che scaturisce da memorie lontane non è più liquido, ma tangibile. Non è più personale, ma diventa collettivo; si può vedere, toccare, condividere, assaporare e indossare. 

Il ricordo non è più all'interno, ma non è nemmeno del tutto separato da chi l'ha formulato; la distanza può rendere le storie più brillanti o più opache, a seconda del senso che individualmente si conferisce al gioiello. 

Le lacrime evaporano, portando via le tracce. 
I gioielli rimangono, preziosi strumenti per opporsi all'oblio.


Scritto da Laura Ferloni

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