lunedì 3 giugno 2019

Intervista a Ren Zen

Tra rock, pop ed elettronica, in un viaggio verso la consapevolezza.
Signore e signori... REN ZEN


Per prima cosa complimenti per il disco: suona bello grosso, bello pieno.
Dove è stato registrato e mixato?

E' stato prodotto da me e 'Canzoni Inedite' nello studio di Vitinia, a Roma. L'ho arrangiato con Marco Di Martino, mentre il mixaggio e la parte grafica sono stati curati assieme a Marco Canigiula. La distribuzione su tutti gli store mondiali è a cura di TSC Records.

Quanto tempo ha richiesto la produzione di tutto?
Un lungo parto direi: quasi tre anni di lavoro considerando il fatto che ho dovuto cambiare in corsa la produzione. Io poi sono un maledetto perfezionista e non sempre trovo professionisti in grado di cogliere al volo le mie idee ed esigenze artistiche... In questi anni, la virtù che ho dovuto coltivare di più fra Musica e Letteratura è senza dubbio la Pazienza.


Solitamente si propone una chiave di lettura quando si scrive una canzone; cosa ti ha fatto scegliere, con i tuoi testi, di proporre un significato, spingendo chi ti ascolta a ricercarlo non nel testo stesso, ma dentro se stessi?
Quando scrivo, mi rivolgo principalmente a me stesso e poi agli altri per testimoniare un'esperienza di vita e per trasmettere le conoscenze apprese in tanti anni di studio e lavoro sull'evoluzione umana: dalla comunicazione efficace all'Intelligenza emotiva, dall'orientamento alla gestione valoriale di un sistema. Tutti argomenti attinenti la Risorsa Umana, di cui oggi si sente davvero tanto bisogno. Dunque, i contenuti nascono dalle mie professioni di formatore e coach, oltre che da anni di meditazione e ricerca personale, di cui l'apice è senz'altro lo Zen. In questo senso, credo che 'Se ascoltassi' sia un'opera utile che, già nel titolo, porta un grande auspicio per la crescita spirituale dell'Umanità. Le mie opere sono sempre da intendere in chiave interattiva.

Sei l'evoluzione nel 2019 di quello che faceva Battiato negli anni 80: sei conscio di questa enorme responsabilità di cui ti sei caricato le spalle?


Ringrazio tutti quelli che mi paragonano al maestro, che ho incontrato anni fa a Trieste prima di un concerto. La responsabilità non mi pesa affatto perché le scelte e le cose che faccio derivano dal Flusso, da ciò che ordina la mia missione di vita. Siccome è una gioia e non un peso, vorrei averne anzi di più! Per me, la persona 'responsabile' è - come dice l'etimologia - quella capace di darsi e dare risposte, oltre a dimostrarsi affidabile nel portare a termine un lavoro iniziato.

Oltre a Battiato ho sentito anche venature alla Renato Zero, al grandissimo e indimenticato Alex Baroni e anche a Mario Venuti. Ti ritrovi? A chi ti ispiri?
Di Renato sono un fan e vorrei incontrarlo di persona visto che abito a Roma da qualche anno... In effetti, la mia voce baritonale assomiglia un po' al suo timbro, tant0 che lo imito piuttosto facilmente. E' la prima volta invece che mi accostano a Mario Venuti (lo stimo e come stile ci sta) e ad Alex Baroni: in quest'ultimo caso, non mi ritrovo molto, soprattutto perché lui era davvero un super cantante, mentre io sono soltanto un poeta che cerca di interpretare al meglio i suoi versi; musicalmente, mi riservo di riascoltare i suoi brani per notare - laddove ci siano - le venature di somiglianza...

Come è nato il tuo percorso musicale? Cosa hai suonato prima di trovare quella che è la tua strada attuale?
Nasco come pianista: dai 6 ai 13 anni ho studiato pianoforte classico col maestro Sandro Norbedo nella mia Muggia. Ho poi abbandonato gli studi, ma ho sempre ascoltato tanta musica, soprattutto i cantautori ed i gruppi italiani, ma anche il rock e pop internazionali. Dopo 18 anni di stasi, ho ripreso a studiare presso la Scuola 55 di Trieste: oltre alle tastiere, ho messo le mani su chitarra e batteria, anche per capire meglio ciò che facevano i miei compagni del neonato trio acustico "Stati ALTerati", con i quali abbiamo creato e suonato parecchio, oltre a produrre un album che vorrei rivisitare come Ren Zen ("Seguimi!"). Nel frattempo ho cantato per sette anni nel coro gospel 'Soul Diesis', che ricordo sempre con grande piacere. Musicalmente, l'opera prima da solista trae origine da tutte queste esperienze.

Di solito chiediamo agli artisti che intervisto se i loro pezzi nascono prima dalle parole o dalla musica. Qui ci sentiamo di azzardare che il tutto nasca prima dalle parole e poi venga abilmente creata la musica, precisamente collocata nelle sue variazioni a seguire le parole: è effettivamente così? Abbiamo indovinato?
Essendo principalmente un autore, c'hai azzeccato! La bonus track 'Questo momento' è addirittura una lirica tratta dal mio primo libro "Aurora spirituale" (Sovera, Roma, 2004). A dir il vero, il processo creativo non è sempre il medesimo: una buona parte dei brani in realtà nasce al pianoforte accompagnando fin da subito le note alla voce; ed alcuni (ad esempio 'Se ascoltassi') da un giro di chitarra... Meglio che non legga queste righe il maestro Mogol, il quale insegna un unico metodo: scovare nella musica le parole. Infatti diversi cantautori, dal suo punto di vista Pop, gli stanno indigesti.

Come è organizzato il set di un tuo live? Chi e cosa c'è sul palco?
Per ora ne ho fatti davvero pochi perché stiamo ancora lavorando sulle tracce elettroniche per rispettare il più possibile gli arrangiamenti del disco e proporre l'album chitarra e voce (finora il mio set preferito). L'obiettivo però è quello di creare un gruppo in grado di suonare live tutti i suoni per un prossimo tour invernale.

Prossimi impegni live?
Sarò a Cinecittà World il 16 giugno per un piccolo assaggio televisivo. Non posso aggiungere altro. Il resto è ancora tutto da organizzare.

In questo momento non sappiamo se tu abbia scalettato che brani singoli far uscire, se non lo hai fatto ci permettiamo di suggerirti "La luna incomincia a chiedersi". Ha un testo molto diretto e un sound che strizza l'occhio all'hard rock. Vuoi raccontarcela?
Il singolo è la prima traccia 'Electrozen' perché - concettualmente - apre meglio la via Ren Zen al 'mercato della musica' ed è una bomba quasi dance che si può lanciare ovunque... 'La luna incomincia a chiedersi' è la ballata d'amore dell'album. Ricordo che la eseguii anni fa piano e voce in un teatro triestino e piacque molto la leggerezza di musica e parole. Come quasi tutte le canzoni d'amore provenienti dal cuore, nasce da un rapporto finito nella sofferenza dell'abbandono, ma parla del Sè: l'Amore sommo non è altro che la ricongiunzione tra l'Io e la propria Anima. Soltanto unificando noi stessi, approdando ad una vera consapevolezza, saremo in grado di amare veramente e non pretendere di controllare l'altro. Sta in questo delicato punto la causa dei tanti disastri di coppia cui assistiamo inermi.

Come è un tuo normale mercoledì? Dalla sveglia alle luci spente.

Avendo svolto di
verse attività, ho cambiato le mie giornate seguendo i periodi storici della mia vita. Oggi mi sveglio verso le 8.00, faccio colazione e mi dedico subito a scrivere le risposte per le interviste, a correggere bozze di libri, ad inviare contenuti nell'etere... Poi camminata mattutina con spremuta d'arancio e pranzo. Nel pomeriggio pubbliche relazioni, allenamento musicale, qualche appuntamento per sedute di orientamento o massaggio. D'inverno, quando possibile, frequento le saune e d'estate (se arriva) la spiaggia; le mie origini pugliesi da parte di padre mi portano a rinforzare istintivamente l'abbronzatura. Infine la sera, quando sono in agenda, tengo conferenze su emozioni, comunicazione, valori e il seminario "Saper essere V.I.A." che mette assieme l'approccio scientifico del manuale formativo "Saper essere" (Chiado, Lisbona 2017) e il saggio "Vuoto Integrazione Amore" che uscirà per Aracne di Roma a settembre nella seconda edizione. Il resto è Musica.

Cosa vedi nel futuro del tuo percorso?
Vedo lo sviluppo del progetto filosofico, letterario e musicale 'Ren Zen'. Nuovi libri e almeno altri due album, per cui ho bisogno di una casa discografica che ci creda. La sfida è quella di dar maggior voce a poeti, filosofi ed artisti portatori sani di Etica prima che la maleducazione, il degrado e la violenza abbiano il sopravvento. Ren Zen non è tanto una persona, quanto una proposta universale di evoluzione umana. 'Se ascoltassi'... appunto.

Cosa pensi del panorama musicale nazionale attuale?
Molto variegato e dominato, come un po' tutti i settori, dalla quantità e dal dio denaro. E' davvero difficile emergere in questo marasma di parole e note. Francamente, faccio fatica ad ascoltare la musica come un tempo perché la trovo piuttosto artificiosa. Vorrei ci fossero uguali possibilità di promozione anche per quei talenti che non hanno un particolare charme televisivo, né grandi risorse economiche.

Suonando in giro immagino che tu abbia a che fare con altri artisti che potrebbero discostarsi di parecchio dal mainstream. Facciamo un po' di rete, come si faceva ai vecchi tempi: chi ci consiglieresti?
Mi viene in mente subito l'amico Boris Colmani, amante di Cuba e cantautore piuttosto attivo a Roma con vari gruppi cover, fra cui cito i GOasis.


....ora passiamo al wasabidress


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Più che una singola canzone, citerei un album: "Io non mi sento italiano" di Giorgio Gaber. Questo perché, a livello di testi e arrangiamenti, l'opera è molto vicina alla sensibilità di Ren Zen e perché considero Gaber uno dei monumenti della Cultura italiana contemporanea. "Destra Sinistra", ad esempio, è un brano che andrebbe fatto sentire ogni mattina ai politici.

Passando ad un film, diciamo Ultimatum alla Terra. con Keanu Reeves, perché il messaggio ecologista e zen oggi è sicuramente il più urgente. Il libro Pillole di pace interiore (Ren Zen, Armando Curcio, Roma 2017) perché è un compendio di analisi e sintesi, ovvero il mio metodo preferito di insegnamento: facilitare la comprensione dei processi mentali per poi integrare l'azione degli emisferi cerebrali attraverso la consapevolezza del respiro, la meditazione ed il focus sul momento presente, su quello che stiamo facendo qui ed ora.

La Natura, intesa anche come l'essenza di se stessi, è la cosa più importante per il benessere individuale, che sta alla base di quello collettivo: una persona insoddisfatta e frustrata tenderà a far danni a se stessa, agli altri e all'ambiente. In questo senso, occorre riscoprire la vera Educazione, quella socratica che ci aiuta a svuotarci per riscoprire il nocciolo di noi stessi, il talento che portiamo dentro da sempre.

LINK_REN ZEN



Intervista scritta da Roberto Panighi
a cura di Federica Marta Puglisi
con la collaborazione di Frank Lavorino, Blob Agency

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