Le case sono sempre più piccole; le start up sempre più numerose, ma affittare un ufficio ha un costo proibitivo; la nostra risorsa più preziosa è il tempo; il comandamento dell'ultimo decennio é to share, condividere esperienze e spazi pero' spendendo il meno possibile data la crisi che ci accompagna ormai ovunque come una vecchia zia.
Sulla scia del successo delle due sedi parigine, è nato a Roma lo scorso giugno Anticafé, uno spazio ibrido un po' caffetteria, un po' co-working e un po' ludoteca dove invece di pagare le consumazioni si paga una tariffa oraria (a persona) per il tempo trascorso nel locale: 4 € per un'ora, 16 € la giornata e 220 € un mese intero senza limitazioni di orario.
Nato da un'idea del ventitreenne Leonid Goncharov, Anticafé è un concetto elementare ma estremamente innovativo che coniuga le esigenze di diversi target di pubblico in un unico luogo.
Il locale è arredato in modo eclettico con tavoli, sedie, divani, sgabelli per riprodurre l'atmosfera dell'open space di una casa; a disposizione degli utenti ci sono stampante, scanner e proiettore, bevande calde, snack, giochi di società, libri e riviste.
Durante la mattinata il locale è utilizzato in prevalenza per colloqui di lavoro, meeting e come spazio di lavoro mentre nelle ore pomeridiane aumenta il numero di studenti e verso sera si popola di un pubblico eterogeneo per lunghi aperitivi, serate di home cinema e sfide a Risiko.
Anticafé facilita il networking, agevola la socializzazione e permette di crearsi uno spazio di lavoro, ma anche ludico che ricrea la convivialità che si sta perdendo.
Non è un caso che Anticafé sia già un luogo culto della capitale.
Scritto da Laura Ferloni,
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